Lettera di mons. Vescovo ai fedeli della Messa antica

Vicenza, 14 settembre 2017

Ai fedeli della Messa festiva
secondo la forma straordinaria
del Rito Romano,
in Ancignano

 

Carissimi fratelli e sorelle,

a seguito di alcune missive giuntemi nell’ultimo periodo da parte di qualcuno tra voi, ritengo necessario fornire alcune precisazioni in merito alle celebrazioni liturgiche nella chiesa parrocchiale di San Pancrazio di Ancignano secondo la forma straordinaria del Rito Romano.

Anzitutto, va chiarito come ogni libera forma associativa che alcuni di voi fedeli abbiano ritenuto o riterranno di attivare secondo la leggi dello Stato Italiano non è e non sarà soggetto giuridico riconosciuto dal punto di vista canonico e pastorale, quale ente afferente e/o rappresentante di fronte alla Diocesi o alla Parrocchia per ciò che attiene le celebrazioni liturgiche secondo la forma straordinaria del rito romano. Né tantomeno potrà vantare alcuna titolarità, anche solo de facto, in alcun ambito (liturgico, catechistico, pastorale, ecc.) nei riguardi del servizio offerto in Diocesi di Vicenza in favore di coloro che intendono avvalersi di quanto previsto dal Motu Proprio Summorum Pontificum.Beniamino Pizziol

A fronte di questo, si conferma l’attenzione pastorale con cui la Diocesi di Vicenza intende continuare a garantire in Parrocchia di Ancignano, così come testualmente riportato nell’annuario della stessa, la «celebrazione festiva della Messa secondo il Rito Romano antico per i fedeli della Diocesi di Vicenza che si avvalgono di quanto previsto dal Motu Proprio Summorum Pontificum di Benedetto XVI». Per tale servizio liturgico è attualmente incaricato don Cristiano Mussolin, collaboratore pastorale nel Vicariato di Sandrigo. Egli è chiamato a svolgere l’ufficio affidatogli ottemperando alle prescrizioni del diritto in materia – specialmente a quanto prescritto dal Motu Proprio Summorum Pontificum –, in accordo con il Parroco di Ancignano e secondo le sue disposizioni.

Va, infatti, ribadito che nella parrocchia è responsabilità del parroco, sotto la vigilanza del Vescovo diocesano, moderare la sacra liturgia e vigilare perché non vi si insinuino abusi (cf. can. 528 §2). A tal riguardo, lo stesso Motu Proprio Summorum Pontificum precisa: «nelle parrocchie, in cui esiste stabilmente un gruppo di fedeli aderenti alla precedente tradizione liturgica, il parroco […] provveda a che il bene di questi fedeli si armonizzi con la cura pastorale ordinaria della parrocchia, sotto la guida del Vescovo a norma del can. 392, evitando la discordia e favorendo l’unità di tutta la Chiesa» (art. 5 §1).

Questo significa che ricade sotto la responsabilità ultima del Parroco di Ancignano non solo quanto attiene alle celebrazioni liturgiche, ma anche ciò che riguarda eventuali percorsi catechistici relativi all’amministrazione dei sacramenti nel rito antico, come più semplicemente l’uso di strumenti di diffusione e informazione inerenti il servizio liturgico offerto.

Con la speranza che queste indicazioni possano favorire la celebrazione di un culto pubblico che sia espressione di una comunione effettiva, invoco su di voi e sulle vostre famiglie la benedizione del Signore.

+ Beniamino Pizziol